Intervista a Marianna, ambasciatrice del 23° Jamboree in Giappone
Il Jamboree si avvicina sempre di più e l’emozione e l’ansia crescono. Sempre di più ci ritroviamo a pensare a quelle tende, a quel campo, a quell’aereo per la Corea che segnerà l’inizio di un’avventura indimenticabile per la quale ci prepariamo ormai da un anno. La curiosità aumenta, e così la voglia di scoprirne di più. Proprio per questo ho organizzato un’intervista con Marianna, Capo Scout del Branco Waingunga del Marcon 1 che nel 2015 era una degli ambasciatori del contingente italiano in Giappone.
“Sono ormai già passati 8 anni dalla mia avventura al 23° Jamboree, ma ricordo ancora tutto con un gran sorriso: senza dubbio è stata una delle esperienze più belle e che mi ha segnata di più nella vita e consiglio a tutti i ragazzi Scout che hanno la possibilità di partecipare di andare. Anche se avete paura o se non ne siete sicuri: andate. È un’esperienza piena di emozioni che si vive una sola volta nella vita e che rimane indelebile” -questo ci racconta Marianna quando le chiedo cosa ne pensa e se consiglierebbe questa esperienza agli altri ragazzi.
“Quindi qual è stata la parte che ti è piaciuta di più della tua esperienza al Jamboree?”
“Sicuramente la Home ospitality nelle case Giapponesi. Voi non la farete per via del Covid, però io ho avuto la fortuna di vivere anche questo momento. Siamo arrivati in Giappone 3 giorni prima dell’apertura del Jamboree ed abbiamo soggiornato nelle case di delle famiglie giapponesi. È stata un’esperienza incredibile per scoprire davvero da vicino la loro cultura!”
“E cosa ti hanno fatto sperimentare?”
“I bambini ci hanno insegnato a fare degli origami, anche se noi non eravamo molto capaci a farli, abbiamo mangiato seduti a terra su dei cuscini con dei tavoli bassi, tutti piatti tipici ovviamente, erano così particolari! Ma veramente buoni! Poi un giorno ci hanno dato dei kimoni e abbiamo ballato con alcune persone del posto al ritmo di dei tamburi tipici, un po’ come quelli che si vedono nei film e negli anime giapponesi. Una cosa veramente bella era come tutti ci sorridevano e volevano farsi delle foto con noi, specialmente i bambini! Ma la cosa che ricordo di più e che mi è rimasta più impressa è stata una gita che abbiamo fatto. Le nostre famiglie ospitanti ci hanno portati ad un parco dove c’erano dei cervi addestrati a cui potevamo dare da mangiare. Quando li nutrivamo loro si inchinavano tre volte davanti a noi: è stato incredibile!”
“wow, dev’essere un’esperienza strabiliante! E per quanto riguarda il momento che ti è piaciuto meno del Jamboree?”
“Purtroppo una delle due settimane di campo mi sono ammalata e sono stata costretta a rimanere sempre in tenda. Mi sono persa una gita ad Hiroshima alla quale ha partecipato il resto del mio Reparto e dev’essere stata fantastica! Mi è dispiaciuto molto non poterci essere…”
“Oh, mi dispiace! E il rapporto con i tuoi compagni di Reparto com’era?”
“Io ero più piccola di loro di un anno, quindi venivo considerata un po’ come la più piccola e a volte mi escludevano. Ma col tempo ho stretto dei bellissimi legami e ci siamo divertiti tutti insieme!”
“Mi fa piacere! E per quanto riguarda il rapporto con gli scout dalle altre Nazioni?”
“Ho conosciuto moltissimi ragazzi e ragazze, è stato fantastico! Non ci sentiamo più molto, ma ho ancora i loro contatti.”
“Bellissimo! È difficile comunicare durante il Jamboree?”
“Sicuramente a volte ci sono incomprensioni perché ci sono un sacco di accenti diversi, modi di dire e di fare opposti eccetera, però essendo tutti nella stessa situazione si trova sempre un modo per comunicare al meglio, non abbiate paura di questo!”
“Come funziona col cibo?”
“Il cibo viene gestito nei sottocampi, dei grandi padiglioni dove ogni mattina ci si deve recare per prendere gli ingredienti da cucinare durante il giorno. La sveglia è sempre prestissimo, perché lì c’è sempre una coda lunghissima! Stavamo anche un’ora o più ad aspettare che fosse il nostro turno, però in compenso abbiamo visto un sacco di albe! È un momento quasi magico vedere il Sole albeggiare e le bandiere di tantissimi Stati che sventolano in cielo, ti fanno capire che questi giorni non li dimenticherai mai!”
“Wow, e come si svolgono le attività?”
“Beh prima di tutto c’è la colazione, prestissimo, verso le 5 e mezza, poi le attività iniziano sulle 7 e si fanno di Squadriglia. Siccome il campo è grande spesso ci sono delle navette che ti portano in giro. Le attività si scelgono il giorno prima di Squadriglia, e ci si deve iscrivere. Ci sono attività più brevi, ed altre più lunghe, fino anche a due giorni, ed altre invece sono di Reparto. Ci sono escursioni, giochi d’acqua, attività culturali… un sacco di cose veramente! Il pranzo è al sacco e poi si torna al sottocampo per la cena”
“Si possono invitare altre persone a cena o è solo di Reparto?”
“Se conosci gente di altri contingenti puoi invitarla tranquillamente a cena, o andare da loro, ma ovviamente serve il permesso dei Capi! Ad esempio noi avevamo fatto amicizia con dei giapponesi, dei messicani e degli spagnoli, e ogni tanto ci scambiavamo i pasti! I messicani erano fantastici! Giravano per il sottocampo con un carretto decorato e con la musica! Due mie amiche ci sono salite e le hanno portate a fare un giro!”
“Sembra così divertente! E come sono gestiti i fuochi serali e i momenti religiosi?”
“Per quanto riguarda i fuochi serali non mi ricordo molto, ma mi sembrava fossero di sottocampo, invece i momenti religiosi si svolgono di Reparto, in base alla propria religione. Può capitare che un Reparto faccia la sua Messa, mentre un Reparto vicino faccia i riti per la sua religione diversa: non c’è problema! Si rispettano le diversità!”
“Molto bello! Noi ci siamo preparati al Jamboree con due campetti, anche voi avete avuto dei momenti prima di partire per il Giappone o no?”
“Sì, certo, anche noi abbiamo avuto modo di conoscerci prima con due o tre campetti proprio come voi! Durante il primo abbiamo fatto amicizia, e durante il secondo abbiamo conosciuto la cultura Giapponese. Abbiamo cucinato alcuni piatti!”
“Certe cose non cambiano mai! Grazie mille Marianna, per la disponibilità e per tutto! C’è qualcos’altro che vorresti aggiungere da dire agli ambasciatori di quest’anno?”
“Vivetevi ogni momento, perché il Jamboree non torna. Sicuramente ci saranno dei momenti di stanchezza o tristezza come a qualsiasi campo scout, ma superateli con i vostri amici e tornate a sorridere! Buona Caccia!”
-Voce Frangente