Una gita a Mount Jack

1920

Una delle esperienze che è stato possibile vivere al 24° Jamboree è stata una passeggiata piuttosto faticosa fino al Mount Jack, sulla cima del quale si trovano tantissimi giochi e attività da fare.
Sin dalla partenza mattutina, un caldo tremendo già tormentava tutto il nostro reparto. Parte della camminata è stata compiuta sotto l’ombra dei grandi alberi che hanno reso il tutto più magico e affascinante, nonostante ciò il tragitto si è dimostrato piuttosto faticoso. Ma questo non ha fermato le squadriglie del reparto di Echallod, che è arrivato comunque in cima al monte cantando e con un gran sorriso sul volto di tutti.
La soddisfazione è stata tanta da non far fermare scout e guide che sono subito partiti all’esplorazione del Mount Jack.
La prima tappa è stata la piazzetta panoramica dalla quale si scorge gran parte del Summit Bechtel Reserve in cui si svolge il Jamboree.
Seconda tappa: il pranzo. Affamati, i componenti del reparto si sono avventati su tutto ciò che c’era da mangiare. Intorno, tanti altri scout provenienti da varie nazioni del mondo, allora con qualche strumento improvvisato è facile mettersi a ballare e cantare tutti assieme!
Successivamente si riparte per cercare qualche altra attività curiosa.
Si arriva così al villaggio ambientato in epoche passate nel quale si svolgevano attività come la filatura di corde, l’accensione di un fuoco con legnetti e pietre, il taglio di tronchi e altro.
Tutte molto complicate, richiedevano molti sforzi e fatica, ma anche collaborazione tra compagni.
Una delle attività che ci è piaciuta di più è stata il lancio delle accette e dei coltelli, un po’ difficile dato che richiedeva una mira impeccabile.
Infatti, sono stati pochi i ragazzi a riuscirci!
Spostandoci dall’altra parte del monte c’era la zona degli stand sportivi.
La parte più entusiasmante è stata quella della “Spartan Race”, una corsa con due percorsi di 1 o 2 miglia, molto faticosa e difficile, tra i prati, i boschi e i sentieri tutti infangati.
Chi ha avuto la possibilità di svolgerla tutta, una volta arrivato al termine della corsa, mostrava molta soddisfazione, sia per la corsa in sé, che per la solidarietà tra concorrenti (che non si conoscevano) che si era creata.
Arrivato il momento di tornare alle tende, con grande dispiacere, siamo ripartiti cantando canzoni italiane a squarciagola per farci sentire da chiunque.
Infatti, oltre ad esserci fatti riconoscere da altri italiani che si sono aggiunti al reparto, abbiamo attirato molte attenzioni da altri gruppi di scout stranieri, che nonostante non capissero le parole e il senso, cercavano di tenere il ritmo e abbozzare qualche parola delle canzoni.
Molto particolari anche i cartelli che segnalavano possibili attraversamenti di scout.
Una volta ritornati al campo, sudatissimi dal caldo, c’è stato un momento di condivisione dedicato al racconto delle varie attività svolte dalle squadriglie durante la giornata.
Certamente la soddisfazione diffusa tra tutti che questo Jamboree ci sta facendo provare, unitamente all’allegria e alla solidarietà tra tutti noi, ci sta facendo riportare indietro con noi grandi emozioni indimenticabili da poter condividere con tutti una volta tornati in Italia!


Stella Sgammeglia, Reparto “Ponte di Echallod”

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